La signora Albertina abita in Barriera di Milano e un giorno ……………

……la vediamo arrivare in via Elvo, presso la sede della nostra Lega SPI, con il carrello della spesa e un’aria timida e spaesata.

Gli vado incontro chiedendole di cosa avesse bisogno. Albertina aveva letto il nostro manifesto sul “controllo pensioni” e desiderava fare un controllo della sua, una pensione minima di 450 euro che, senza l’aiuto della figlia, non le consentiva di fare granché.

Le dico che possiamo controllare se la sua pensione è giusta o no. Fatti i dovuti controlli dico ad Albertina che lei, già da due anni, avrebbe diritto ad una pensione di 630 euro e che avremo fatto richiesta di ricostituzione della pensione all’INPS ed anche degli arretrati.

Gli occhi di Albertina iniziano a brillare ed io le dico che bisogna aspettare e quindi di ritornare dopo un paio di mesi; lei, passato questo periodo, si presenta puntualissima ma dal nostro controllo la sua pratica risulta ancora “in lavorazione”. La nostra signora rimane un po’ delusa ma io la incoraggio dicendole che presenteremo un sollecito all’Inps e che la avrei chiamata al telefono a fronte di novità, lei più tranquilla ci ringrazia e se ne va.

Passano due mesi e sotto Natale vado a controllare la pratica di Albertina e stupito leggo che è stata “accolta”: la sua pensione dal 1° gennaio passa a 630 euro e ci sono arretrati per 3.950 euro.

Chiamo immediatamente Albertina invitandola a venire nella nostra sede e quando arriva ha lo sguardo enigmatico, di chi non sa cosa aspettarsi; quando, con il cedolino in mano, le comunico che l’Inps ha risposto accogliendo la sua domanda e che le avrebbero accreditato, a gennaio, la nuova pensione più gli arretrati, per un valore di 4.580 euro, Albertina sbianca in faccia e continua a ripetere “ma davvero!”; la facciamo sedere, le diamo un bicchiere d’acqua, e lei, superando il momento di incredubilità, si rivolge a noi dicendo che siamo degli angeli, stringendo la mano a tutti i volontari della Lega SPI.

Albertina, prima di andarsene felice, ci promette un regalo appena in possesso della nuova pensione e degli arretrati. Noi tutti siamo un poco commossi e contenti perché il nostro impegno ha consentito questo risultato, sapendo quanta povera gente potrebbe essere nelle condizioni di Albertina.

Alcune settimane dopo la nostra cara signora torna a trovarci con i mano una busta rossa con dentro 100 euro ed un biglietto di ringraziamento, si schernisce perché lo ritiene un piccolo contributo, noi la rassicuriamo su fatto che per noi è comunque tanto e le ricordiamo di ripassare a settembre per il RED, Albertina risponde “ma che cos’è il RED?” …… ma questa è un’altra STORIA.

articolo di Antonio Sorella