Nella relazione di Susanna Camusso, l’ultimo come segretaria generale, sono stati punti di riferimento principale l’Europa e la battaglia contro i nazionalismi.

Una critica molto netta alle politiche economiche del governo Lega-Cinque Stelle con la ribadita bocciatura del reddito di cittadinanza e di quota cento.

Una manovra sbagliata e senza visione del futuro quella messa in campo da palazzo Chigi.

Il Paese si indebita per 53 miliardi senza un vero piano di investimenti e senza politiche che creino nuovi posti di lavoro.

Un invito a Cisl e Uil per avviare una nuova fase dell’unità sindacale a partire dalla grande manifestazione di Roma del 9 febbraio prossimo.

Uno sguardo globale ai problemi del movimento dei lavoratori nel mondo in lotta contro l’aumento delle grandi diseguaglianze e la crescita dello sfruttamento del lavoro. In Italia è necessario rilanciare la questione meridionale perché le distanze tra il Nord e il Sud si stanno facendo sempre più pesanti.

Commozione e applausi per l’invito di Camusso a tutto il Congresso di un minuto di silenzio per ricordare la strage di immigrati nel Mediterraneo.

La Cgil è in campo contro il razzismo e il nazionalismo, il nemico principale (basta parlare di populismo, ha detto Camusso, questo è nazionalismo): il sindacato combatte a fianco del sindaco di Riace, con i presidenti di Regione che ricorreranno alla Corte Costituzionale, e cerca di “contrastare il nazionalismo che sta riempiendo di muri e fili la carta d’Europa che si rivela il grande nemico dello sviluppo e del futuro umano”.

Molto importante il passaggio della relazione che riguarda la necessità di un grande piano di formazione dei lavoratori per affrontare la fase di trasformazione tecnologica che stiamo vivendo.

Camusso ha proposto in sostanza una nuova edizione delle 150 ore, il piano di formazione che ha permesso di fare un salto a tutto il movimento dei lavoratori italiani.

Per quanto riguarda la Cgil, Susanna Camusso ha detto che si dovrà proseguire nella battaglia contro la discriminazioni delle donne (che non è stata ancora vinta neanche dentro il sindacato) e che si deve lavorare per una Cgil plurale, ma unita.

I segretari di Cisl e Uil, Anna Maria Furlan e Carmelo Barbagallo hanno risposto in tempo reale all’appello di Camusso all’unità e alla preparazione di una grande iniziativa sul Mezzogiorno dopo la manifestazione del 9 febbraio.

 Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato un messaggio di augurio sottolineando l’importanza del lavoro del sindacato nella società.

Per la prima volta nella storia dei Congressi Cgil nessun rappresentante del governo ha partecipato all’assise.

Sul sito della Cgil è disponibile il Pdf del testo completo della relazione di Camusso: http://www.cgil.it/admin_nv47t8g34/wp-content/uploads/2019/01/20190121Relazione_Camusso_XVIII_Congresso_Bari.pdf