Le norme che regolano “quota 100” sono defintive e le prime statistiche dicono che questo mese saranno 26.831 i beneficiari, sapendo che l’Inps ha già accolto 34.000 domande che saranno liquidate entro aprile.

A questi numeri andranno poi aggiunti i “quota 100” dipendenti pubblici (prima finestra utile è il primo di agosto) e i dipendenti della scuola (settembre 2019).

I dati confermano alcune perplessità già denunciate; la prima è l’enorme divario tra femmine e maschi: sui 26.831 neo pensionati l’89,3% (23.966) sono uomini contro il 10,7% ( 2.865) di donne, elemento frutto di quanto pesano le differenze di genere nel mercato del lavoro.

Il maggior numero di neo pensionati è delle regioni del Nord ma più di 1 su 3 è del Mezzogiorno(Nord ovest 25,3%, Nord est 17,4%, Centro 23,8% Sud e Isole 33,4%), la graduatoria regionale vede nei primi 3 posti Lombardia, Lazio e Toscana, il Piemonte è in settima posizione.

Dalle stime del governo si prevedono circa 290.000 nuovi pensionamenti e ciò significherà aver quasi raddoppiato, in un solo anno, le uscite anticipate del 2018 (pensioni liquidate in anticipo o con il solo requisito dell’anzianità contributiva).